boccoli rossi

di notte io

non sono niente
né nel sangue
né nello spirito
non sono niente
non sono notte
non sono il livido
sentiero che dal giorno
va alla sera
sono solo niente
un vuoto mosso dal 
buio
sono niente nel tuo sguardo
che 
per un po’
ho sognato

io non sono reale

A scrivere non è il solito Marco ingenuo e romantico, 
è più una versione schizofrenica più disinibita e decisamente meno sobria che ha scoperto
che,
al di là dell’ideale di bellezza vero è proprio,
ce n’è uno più carnale e scanzonato decisamente più semplice e disinteressato.
Lei ha i capelli corti ed è decisamente troppo magra. 
Eppure parlare di filosofia (che io disprezzo) con lei, all’una di notte, è stato davvero bello 
e lo rifarei ogni giorno.
Ovviamente lei ha un ragazzo.
Sicuramente bello.
Sicuramente lui sarà tutto quello che non sono io.
Proprio per questo mi piacerebbe portargliela via,
per il solo gusto di aver parlato di cose che lui,
sicuramente,
nemmeno conosce.

Per creare i suoi occhi

Per creare i suoi occhi camminò fino al mare, 

ed al soffio del vento si fermò per pensare, 

"I capelli" lui disse "con la sabbia farò, 

oro e argento prezioso per vederli brillare, 

quando poi sulla spiaggia lei volesse danzare 

con due ciotoli bianchi a lei i piedi farò". 

Mentre il vento portava lontano le nubi 

"La sua bocca" pensò "la farò con il fiore 

che su terre lontane tempo fa ho seminato, 

quarzo e perle preziose per crearle un sorriso, 

quando poi il suo mondo lei volesse abbracciare 

con le onde del mare a lei mani farò". 

Ed agli uccelli in volo prrendero le piume 

per crearle la pelle del viso e dei polsi 

e della gazzella avra la dolcezza 

e la paura della lepre 

ed il coraggio della tigre; 

ed io so bene che, incontrando l’amore 

che per lei ho pensato, 

senza esitare lo riconoscerà. 

Così dal suo sogno la fanciulla destava e 

tutto quel regno ai suoi occhi si apriva, 

e l’uomo schiudeva le braccia e diceva 

"Il mondo chiedevi, da tempo attendevi" 

e lei lo sapeva, già lo sapeva. 

Angelo Branduardi
1974

nuovo abisso

Adoro sperperare me stesso 

in un fiume di 
nulla;
Adoro fare parte del niente
e dire 
che un bel sogno vale più
di un giorno 
in questo abisso.
Adoro respingere le tue parole
credere agli sguardi
bugiardi
che mi hai lasciato;
e dirti che niente è vero
niente torna
tutto merita un sospiro
ogni cosa è raccolta 
caduta 
lasciata
ripresa
in un vespero.